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Scuola
  3 set 2020

Educatori specializzati in gaming: a Torino nasce il progetto EduGamers

L’obiettivo del progetto EduGamers è formare figure in grado di avvicinare genitori e figli all’interno dell’ambiente dei videogiochi per aumentare il benessere digitale delle famiglie.

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Secondo il DESI - Digital Economy and Society Index 2020, l’Italia occupa il terzultimo posto nella classifica europea per competenze digitali della popolazione. Perché, quindi, non partire dai videogiochi - palestra digitale alla portata di tutti - per traghettare i cittadini giovani e meno giovani nel futuro? Con questo spirito si è concluso a giugno di quest’anno il primo percorso formativo per EduGamers, realizzato da Crescere Insieme, cooperativa sociale di Torino, e finanziato grazie al successo di una campagna di crowdfunding lanciata nell’ottobre del 2019.

Il progetto EduGamers rappresenta uno degli esempi di iniziative provenienti dal mondo del terzo settore e indirizzate alle famiglie e alle scuole, allo scopo di favorire l’adozione del videogioco come ambiente di supporto didattico o strumento per aumentare il benessere digitale. Per questo abbiamo sentito i responsabili del progetto e saperne di più, a cominciare da una domanda: chi è esattamente l’EduGamer?

 

Una nuova figura educativa di cui si sente urgente il bisogno,” spiega Mauro Maurino, fondatore del progetto e direttore di Crescere Insieme. “Parlo da papà, oltre che da imprenditore sociale. I genitori, tranne in pochi casi, si trovano spiazzati di fronte all’irrompere dei videogames nel proprio quotidiano, e lo vivono come un’invadenza di spazi ludici ritenuti legittimi, come i giochi all’aria aperta o i giochi di società, semplicemente perché più simili o addirittura identici ai giochi con i quali essi stessi sono cresciuti.

D’altra parte,” aggiunge Ilaria Perulli, psicologa che ha curato la formazione, “i ragazzi sono generalmente molto attratti dai videogiochi e vi trascorrono molta parte del loro tempo. Questo crea un paradosso: i genitori non sono presenti a fianco dei loro figli in una dimensione da loro stessi guardata con sospetto e percepita come inutile o, peggio, pericolosa. È su questa contraddizione che interviene l’EduGamer, mediando tra generazioni e fornendo a madri e padri quegli strumenti utili per svolgere il proprio ruolo genitoriale anche oltre i confini del mondo analogico.

 

L’obiettivo del progetto EduGamers, quindi, è formare figure in grado di avvicinare genitori e figli all’interno dell’ambiente di gioco, riducendo le distanze che separano i primi dal mondo dei videogiochi e aumentando la consapevolezza dei secondi rispetto alla propria esperienza digitale. Crescere Insieme ha quindi realizzato una prima call di ricerca del personale che ha coinvolto le province di Torino, Roma e Milano, che si è conclusa con la formazione di 14 nuovi EduGamers, dopo un percorso di 80 ore di lezioni online. Dal punto di vista delle materie trattate, il programma si è sviluppato in un ventaglio di moduli di psicologia, pedagogia, antropologia, semiotica, sociologia, diritto, coinvolgendo diversi docenti ed esperti. Tra gli aspetti affrontati nel modulo di Metodologia e Tecnica dell’EduGaming, sono stati esaminati: l’ambito di intervento, i servizi (attuali e possibili) per la scuola e per la famiglia, la netiquette e la DigComp 2.1, la gestione della consulenza online e delle sessioni di gioco, l’uso degli strumenti operativi per l’osservazione e l’autovalutazione. A completare il corso, una sessione finale di simulazione durante la quale gli aspiranti EduGamers hanno giocato online con ragazzi dai 9 ai 14 anni, riportando le proprie osservazioni ai genitori anche tramite la redazione di una relazione di restituzione, contenente annotazioni e consigli per la gestione del rapporto dei propri figli (e di loro stessi) con i videogiochi.

 

Proprio la presenza diretta degli EduGamers all’interno degli ambienti digitali di gioco, in affiancamento ai ragazzi e ai genitori, rappresenta l’approdo naturale del corso, con l’obiettivo di promuovere il benessere digitale di ragazzi e famiglie. “L’EduGamer gioca online con i ragazzi,” spiega Ruggero Signoretti, imprenditore sociale, componente del team del progetto. “Non si limita a parlare con i genitori, ma entra in relazione con i ragazzi come si fa nella pratica educativa tradizionale, quella analogica. I consigli pratici e i suggerimenti saranno quindi del tutto personalizzati a partire dall’esperienza di gioco condiviso.

L’EduGamer non lavora solo online, ma anche nelle scuole come nel caso del progetto didattico “Imparo giocando (al mio videogioco preferito)” o in contesti di aggregazione informale. “Il videogioco è anche una grande palestra di competenze digitali e abilità trasversali, sempre più richieste nel mondo del lavoro”, aggiunge Federico Baleani, game designer ed esperto di gamification. “L’EduGamer aiuta i ragazzi, ma anche gli adulti che lo volessero, a divenirne consapevoli, condizione necessaria per imparare a padroneggiarle anche fuori dal contesto videoludico.

 

Redazione di TuttoSuiVideogiochi

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Tutto sui videogiochi

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L’EduGamer media tra le generazioni e fornisce a padri e madri gli strumenti utili per svolgere il proprio ruolo genitoriale oltre i confini del mondo analogico.