Gli esports, conosciuti anche come gaming competitivo, sono una forma di competizione elettronica organizzata che avviene tramite e grazie ai videogiochi. Il prefisso “e” sta per “electronic” e sottolinea il carattere digitale di questo nuovo fenomeno. Gli esports coinvolgono videogiocatori professionisti, semiprofessionisti o amatoriali che si affrontano, come individui o come parte di una squadra, al fine di superare la concorrenza degli avversari. Gli esports sono un fenomeno inclusivo, accessibile a tutti, indipendentemente dal genere, dalla razza o dall’abilità fisica di ciascun individuo. In base al titolo giocato, il formato delle competizioni può prevedere sfide 1 contro 1, 3 contro 3, 4 contro 4 e così via. Una competizione di videogiochi può svolgersi su qualsiasi piattaforma: PC, console o mobile.
Negli ultimi anni gli esports si sono evoluti e hanno iniziato a coinvolgere numerosi e diversi attori, affermandosi come fenomeno internazionale tramite l’organizzazione di campionati e/o tornei e aumentando vertiginosamente il numero dei fan. In origine, le competizioni erano per lo più amatoriali e i montepremi in palio per i campioni erano solo di poche migliaia di euro. Oggi, invece, parliamo di un’industria strutturata che genera milioni di euro e si prevede possa generarne miliardi negli anni a venire.
Sempre più giocatori si cimentano negli esports, all’interno di squadre organizzate, con sponsor e allenatori: in questi casi parliamo di videogiocatori professionisti. Un videogiocatore professionista solitamente è ingaggiato da una squadra esports per competere nei maggiori tornei/campionati ufficiali di uno specifico titolo. Si fa solitamente notare attraverso le competizioni amatoriali locali prima di attirare l’attenzione dei grandi team internazionali. Un videogiocatore professionista deve sapersi integrare in una squadra, allenarsi duramente sia dal punto di vista mentale sia dal punto di vista fisico, coordinarsi con il proprio allenatore, viaggiare per il mondo per partecipare alle competizioni offline, partecipare alle iniziative di partner o sponsor.
Oltre a competere negli esports, moltissimi giovani passano del tempo a seguire le partite dei propri team preferiti, come veri e propri spettatori-tifosi. La modalità di fruizione principale degli esports è sicuramente lo streaming. Le piattaforme di live streaming (come Twitch e Youtube) garantiscono la possibilità di trasmissione di un evento dal vivo al grande pubblico, assicurandone l’accessibilità e aumentandone la portata. La crescita esponenziale dei servizi di live streaming va di pari passo con l’affermarsi degli esports: infatti, non è inusuale che molte delle organizzazioni esports utilizzino i canali streaming per aumentare il numero dei propri fan, interagire con essi e acquisire appetibilità tra i potenziali sponsor.
Per approfondire il tema esports, ti consigliamo di leggere la Guida agli Esports 2019 di IIDEA – Italian Interactive Digital Entertainment Association.