Essere una grande azienda significa (anche) avere la visione, capire prima degli altri quello che succederà domani. E così è solo negli ultimi anni che assume pieno significato l’investimento monstre fatto da Microsoft nel 2014: 2,5 miliardi di dollari per acquistare Minecraft, un videogioco. Una cifra che allora si poteva faticare a capire e che oggi invece si dimostra in tutta la sua lungimiranza: Minecraft è diventato la punta di un genere, i sandbox, che in questi ultimi mesi – complici anche le limitazioni alla socialità/gioco/apprendimento imposte dalla pandemia – stanno spopolando per la propria elasticità e potenza creativa soprattutto nella popolazione dei bambini e pre-adolescenti. Ne abbiamo parlato in questo articolo. Tutto nasce in Svezia nel 2009 quando all’informatico Markus Persson viene in mente un’idea semplice, o che almeno pare tale dopo che l’ha avuta qualcun altro: creare il Lego digitale. Minecraft è questo: come per i mattoncini di plastica esistono possibili manuali e regole di costruzione e gioco. Ma esattamente come accade con l’idea del giocattolo come strumento per creare altri giochi, anche Minecraft mantiene la totale libertà creativa che ha come unico vero limite quello della fantasia di chi lo usa. Non poco, anche perché quest’ultima si può imparare a espandere, proprio usando strumenti come i giochi sandbox.
Se siete genitori non potete non conoscere già – almeno di nome – un software che su pc, console o smartphone ha senz’altro quantomeno incuriosito i vostri figli. E se per un qualche motivo avete delle resistenze a concederlo ai vostri piccoli, dovreste proprio fare un passo indietro: stabilite le regole che ci siamo detti sul tempo da dedicare al “gioco su schermo”, buttarsi su Minecraft – da soli o meglio ancora in compagnia, in multiplayer – non può che essere una buona idea. Come spiega l’ospite della settimana, usare un infinito pongo digitale è una chiave, giocosa, per sviluppare competenze trasversali nei bambini e nelle bambine. E se messo nelle mani di adulti che conoscono la scienza/arte della pedagogia e della formazione, software come Minecraft possono diventare strumenti potenti per avvicinare studenti di elementari e medie a molte materie scolastiche. A questo serve la Education Edition del gioco, che Microsoft mette a disposizione delle scuole, con corsi di formazione per docenti.
Ma rimanendo al gioco base, quello che potete utilizzare a casa (letteralmente su tutte le piattaforme possibili), le potenzialità sono davvero infinite: si parte dal costruire semplici case, predisporre recinti per gli animali e imparare a farli riprodurre, e poi man mano introdurre dinamiche di gioco più complesse. Regole per far diventare il nostro mondo un videogioco come piace a noi. Oppure creare un mini-mondo o anche singoli oggetti nel dettaglio. Il tutto che segue le regole della fisica. Ma anche no. E se vedete che la creatività latita, anche in voi genitori, esistono su Youtube migliaia di video che raccontano fantastiche avventure creative che si possono intraprendere con Minecraft, veri e propri tutorial oppure video anche dallo scopo di intrattenimento che possono dare spunti. Si può partire da veri e propri influencer, divertenti seppur magari un po’ superficiali, come possono essere i gettonatissimi Stef e Phere, per arrivare a youtuber che di Minecraft hanno fatto un lavoro. Serio. È il caso di Marco Vigelini, il co-autore di questo articolo, che con il suo canale “A Scuola con Minecraft“ veicola contenuti educativi verso bambini, famiglie e scuole. È stato nominato tra i 10 migliori educatori Minecraft al mondo, ed è l’unico formatore certificato da Microsoft in Italia. Passiamo a lui la parola.
Il primo sforzo da fare, come genitori, è quello di scoprire fino a dove lo strumento videogioco può arrivare, esplorandone i possibili confini e individuandone i limiti anche e soprattutto perché i videogiochi evolvono, maturano, migliorano. E possono essere re-interpretati a proprio modo. Ora siete pronti a entrare nel mondo di Minecraft, dove l’aspetto ludico motiva e facilita l’accrescimento delle soft skill come creatività, collaborazione, capacità di risolvere problemi, logica computazionale, storytelling, empatia e resilienza. Il gioco è in grado di integrare allo stesso tempo quelle competenze più tecniche - e molto richieste nell’immediato futuro - come il coding, la realtà aumentata, la stampa 3D e l’intelligenza artificiale. L’inclusività di Minecraft permette inoltre di realizzare scenari e ambientazioni capaci di intervenire in quella sfera delle sensibilità denominata “intelligenza emotiva” con l’obiettivo di promuovere sicurezza, benessere ed efficacia nelle diverse fasce d’età dei bambini e dei ragazzi. Per questo siamo stati chiamati a sviluppare degli scenari per migliorare tra i bambini la percezione del rischio in situazioni ambientali sfavorevoli tipo alluvioni, terremoti, incendi e avviato due sperimentazioni con un centro medico specializzato sull’autismo e con uno specializzato in neuropsichiatria infantile sfruttando Minecraft per coinvolgere bambini con bisogni educativi speciali. Durante l’emergenza di marzo 2020, con l’iniziativa “Maestri d’Italia”, abbiamo tenuto una serie di laboratori educativi in streaming con Minecraft per andare incontro alle esigenze dei più piccoli proprio durante l’inizio della pandemia in cui molte scuole non erano attrezzate per una didattica a distanza o laddove gli unici dispositivi elettronici dei ragazzi erano i soli cellulari
Vediamo allora alcune esperienze innovative che abbiamo sviluppato e che possono permetterci di avviare un serio discorso sulle potenzialità che ruotano attorno allo strumento Minecraft e quali sono stati i confini raggiunti. Per celebrare i 1600 anni della fondazione di Venezia abbiamo creato per il Museo M9 una vera avventura ambientata proprio nella laguna veneta. Oltre a offrire uno scenario che valorizza il capoluogo veneto, la mappa punta a stimolare gli utenti nell’adottare - all’interno del gioco - una sana responsabilità civica. I giovani giocatori, immersi nell’avventura grafica, si trovano infatti coinvolti in riflessioni e decisioni su tematiche importanti come l’ecologia e l’attenzione al territorio. I giocatori imparano per esempio a coltivare gli orti urbani, fare multe agli autoveicoli che inquinano e intervenire per ripristinare il corretto utilizzo dei gas di scarico. Mentre le caratteristiche gondole veneziane vengono in aiuto dei pendolari che si spostano dalla terra ferma verso la laguna e viceversa, tramite un pronto servizio di “gondola sharing”

Per l’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, sempre sfruttando il videogioco Minecraft, abbiamo aperto le porte ad un viaggio affascinante, accompagnando il giocatore alla scoperta delle bellezze della regione. Il viaggio parte dalle incontaminate spiagge affacciate sul mar Jonio, in una moderna cittadina balneare che ospita un giovane turista, ma che presto si rivela un’avventura nei luoghi più importanti della Magna Grecia in un susseguirsi di sfide, combattimenti e missioni da risolvere. Questa mappa viene messa a disposizione per l’intera comunità degli insegnanti presenti nella piattaforma Education Edition e in questo modo tutti i ragazzi del mondo - direttamente dalle loro classi - potranno scoprire le avventure vissute nel territorio lucano. Come la battaglia di Eraclea, oppure conoscere Epeius, un abile falegname, divenuto leggendario per aver costruito il più grande inganno della storia: il Cavallo di Troia. Anche Pitagora prende vita in un’ambiente fedelmente ricostruito, come le Tavole Palatine i cui resti sono oggi visitabili nell’area archeologica di Metaponto: l’avventura garantisce al giocatore che completa le missioni di riuscire a scoprire il significato del perché si dice una “vittoria di Pirro”.
Con la versione Education Edition organizziamo ogni anno dei contest per avvicinare le scuole ai musei ed ai loro contenuti culturali. Per la Galleria Nazionale delle Marche, in occasione dei 500 anni della morte di Raffaello, abbiamo organizzato il contest “Raffaello in Minecraft”. In una mostra temporanea all’interno del museo, hanno trovato ospitalità i lavori tridimensionali realizzati, in Minecraft, dalle scuole partecipanti, al fianco dei veri quadri di Raffaello. In occasione del centenario della nascita di Federico Fellini, per l’Istituto Luce Cinecittà abbiamo celebrato il Maestro e diffuso la conoscenza e la cultura del cinema italiano anche attraverso la cultura videoludica con il contest FelliniCraft. In questi giorni poi sono aperte le iscrizioni al contest “I Longobardi in Minecraft” sviluppato per il sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia”: l’obiettivo è ricordare la presenza del popolo germanico nella nostra penisola proprio attraverso le tracce culturali ed architettoniche lasciate dal popolo.
Federico Cella, giornalista, papà di Martina e Valeria
Marco Vigelini, educatore, ceo Maker Camp