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Xbox Series X e S

La recensione di papà Federico e papà Luca

La forza di Microsoft l’ha rapidamente portata – a 20 anni dall’arrivo della prima Xbox (era il 2001) - a essere la rivale che a buon diritto possiamo chiamare storica di PlayStation. Andando oltre dualismi solo giapponesi, con Nintendo storicamente al centro. Spiegare oggi cosa rappresenta l’universo Xbox per chi non è esperto di tecnologia non è semplice. La spiegazione più facile diventa allora quella al genitore. Se avete un figlio o una figlia che gioca su Pc, su smartphone e su console, se insomma vivete insieme a uno “smanettone” che passa serenamente dalla tastiera e mouse, dal joypad allo schermo touch di uno smartphone, se insomma il vostro ragazzo o ragazza sono onnivori nella dieta videoludica e sofisticati nelle forme di accesso al digitale allora conviene davvero restare da queste parti. Quelle di Redmond, sede di una realtà informatica che non ha, questa sì, rivali. E che lo conferma in una capacità finalmente di essere ovunque, e di esserci da protagonista.

Xbox Series X, la più grande delle due console americane lanciate a novembre, si presenta come un parallelepipedo nero, non snello, un monolite grigio canna di fucile con in testa una retina che allude al verde tipico di Xbox. Il design è minimal, la console è ben progettata e tiene conto di quello che ha al suo interno e poi sta bene dappertutto quindi non “rovina” il salotto di casa. Anzi. Quando l’abbiamo vista per la prima volta il giudizio è stato estetico e strategico: contenuta nelle dimensioni, ma con tutte le qualità per essere finalmente il media-center sognato da Bill Gates nel 2005 e mai realizzato. Non nasce per essere solo una console anche se della console ha tutto. Ed è anche il migliore punto di accesso a una forma di intrattenimento distribuita online e in abbonamento. E questa è la caratteristica fondamentale, in un confronto con le rivali, da considerare all’atto di decidere quale console comprare.

Xbox Series X ha anche una sorella minore sempre next-gen, la Xbox Series S. Ed è una scelta molto interessante. Se il figlio o la figlia non è un super-geek, nel senso che non vive di cultura videoludica spinta e, come è molto probabile, non si offende se il gioco non gira in Ultra Hd, allora la Xbox Series S – meno potente e senza lettore ottico - consente di risparmiare una cifra molto importante, ossia 200 euro. Che non è poco. Ma dovete per forza avere una connessione a banda larga. Vuole dire che può diventare inutile andare a comprare i giochi nei negozi perché si può fare tutto o quasi online, inserendo la carta di credito o una pre-pagata. Da notare poi come Series S associata a Game Pass diventano una via d’accesso al gaming decisamente votata al risparmio ma senza negarsi un’alta qualità di gioco. Una bella finestra sul futuro all digital dei videogame.

Ognuna delle macchine che abbiamo preso inconsiderazione propone un ecosistema che ha anche una parte in abbonamento. Ma solo l’offerta di Xbox ha un valore tale da poter pensare di disinnescare la mortifera litania della richiesta mensile o bimensile di un nuovo videogioco. Il Game Pass è un’alternativa molto ben strutturata al modello tradizionale dell’acquisto del singolo gioco. E può arrivare ad affiancarlo o anche a sostituirlo. L’abbonamento base costa 9,99 euro al mese e apre un mondo on demand che fornisce accesso a una libreria di più di cento giochi, in continuo aggiornamento. Titoli che contano al loro interno i first-party di Microsoft – ossia quelli sviluppati in esclusiva per la console X, come il meraviglioso Forza MotorSport oppure la serie Gears – fin dal cosiddetto day one, dal primo giorno in cui si trovano anche nei negozi, per essere acquistati. Un investimento importante per la multinazionale che sottolinea l’importanza appunto strategica data dal corso del CEO Nadella al modello di pagamento mensile/annuale, e allo stesso tempo del ruolo centrale nell’azienda dei videogiochi. Secondo il manager di origine indiana sono infatti una delle quattro colonne su cui la nuova Microsoft si regge, insieme a cloud, all'intelligenza artificiale e al pacchetto Microsoft 365.

Se al nostro abbonamento aggiungiamo 3 euro al mese e lo facciamo diventare Ultimate, la magia inizia a profumare di un futuro che al momento si può intuire solo in casa Gates: tramite cloud si può giocare ai titoli per console anche su Pc e smartphone. E anche senza possedere la console! Cosa vuole dire? Che si scarica l’app di riferimento, e da smartphone e da computer si possono giocare ai titoli che si possiedono su Xbox, e dal telefonino (solo Android però) anche quelli che non si possiede. O che invece abbiamo sul computer Windows. Teoricamente, il figlio o la figlia può interrompere una partita, liberare il salotto e continuare a giocare la stessa partita su smartphone nella sua cameretta o dal Pc di casa. E creare un ambiente familiare interattivo e multi-piattaforma che non è solo comodo – perché avrete il potere di sfrattare dal divano il figlio o la figlia adolescente – ma è anche fortemente formativo per il futuro digitale dei cuccioli. Ed economicamente è pure molto conveniente, tanto più se anche voi genitori siete gamer.

 

Ora aggiungiamo un altro capitolo importante a quello dirimente di cui sopra: Xbox non è solo gaming. È stata progettata da coloro che hanno inventato Windows e i Pc. Quindi è naturale che sia un sistema più aperto. Potete scaricare Netflix, Spotify e tutte le app che vi permettono di accedere a film e tv in streaming.  Ed è aperta a telecamere e dispositivi per la ripresa in diretta. Tradotto, se la vostra prole aspira a diventare uno YouTuber o una star di Twitch, cioè se gli piace riprendersi quando gioca ai videogiochi, lodarsi per le sue abilità videoludiche o semplicemente discettare in diretta sull’universo-mondo può farlo. Diverso il discorso sull’interfaccia, leggermente labirintica e piena zeppa di menù. Lato configurazione, però è tutto piuttosto intuitivo. Se siete una persona che usa i computer con Windows troverete tutto molto semplice.

 

Quanto ai giochi su Xbox, così come su PlayStation, si trovano diverse esclusive che possono far pendere la decisione su una console piuttosto che su un’altra. Parliamo della serie Forza, sia nella versione MotorSport sia in quella più arcade chiamata Horizon. Si tratta della migliore serie di giochi di auto su console. E poi c’è Halo, il franchise di fantascienza che può serenamente essere definito il Guerre Stellari dei videogiochi. A questo va quindi aggiunto un sistema di retrocompatibilità superiore a quello dei concorrenti: su Series X si possono giocare anche i titoli di Xbox 360, non solo della One. Sommato tutto questo, con l’accento di nuovo sull’abbonamento, ossia una libreria di giochi “liquidi” che solo Microsoft (con pochi altri, come Google e Amazon nel mondo occidentale) ha le spalle abbastanza larghe da poter sostenere, ci troviamo di fronte a una scelta sulla next-gen davvero interessante. E competitiva. Con tutto il vantaggio per in consumatori-gamer, che hanno finalmente opzioni variegate, a seconda dei propri gusti ed esigenze.

Federico Cella, giornalista e papà di Martina e Valeria
Luca Tremolada, giornalista de Il Sole 24 Ore e papà di Zeno

Leggi anche la recensione di NINTENDO SWITCH e di PLAYSTATION 5

Autore
Federico Cella
Federico Cella

Papà, giornalista del Corriere della Sera, esperto di videogiochi

Se avete un figlio o una figlia che gioca su Pc, su smartphone e su console, se insomma vivete insieme a uno “smanettone” che passa serenamente dalla tastiera e mouse, dal joypad allo schermo touch di uno smartphone, se insomma il vostro ragazzo o ragazza sono onnivori nella dieta videoludica e sofisticati nelle forme di accesso al digitale allora conviene davvero restare dalle parti di XBOX.