Le fasi di sviluppo di un videogioco
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24 Novembre 2020Tra monti da scalare e fiumi da superare, Interland propone ai più piccoli sfide che integrano informazioni fondamentali per non cadere nelle trappole della rete. Scopriamo insieme come Google ha deciso di utilizzare un videogioco per insegnare ai bambini la navigazione consapevole su Internet.
“Ti diamo il benvenuto su Interland, un luogo ricco di sorprese meravigliose ma anche di insidie. parti all’avventura per imparare a navigare con fiducia nel mondo online”: queste le parole che accolgono i piccoli giocatori del nuovo browser game di casa Google.
Nel corso della sua esistenza internet si è evoluto, arrivando a diventare quel mondo parallelo e virtualmente sconfinato che è oggi, ricco tanto di opportunità e occasioni di crescita, quanto di insidie e trabocchetti; questi presupposti hanno spinto Google, colosso mondiale del web browsing, a puntare sulla formazione degli internauti del futuro, all’insegna di una navigazione più sicura, consapevole, gentile e responsabile.
Il potere educativo dei videogames, se usati nel modo giusto, è sempre più evidente: grazie alla loro natura interattiva infatti, il giocatore è messo in una posizione attiva e interagente, in grado quindi di favorire l’apprendimento, lo sviluppo cognitivo e le abilità di problem-solving. E quando un videogame si pone come obbiettivo quello di educare le generazioni di domani ad un utilizzo più costruttivo e coscienzioso della rete, allora diventa indubbio il valore che un tale progetto potrebbe essere in grado di generare nella vita dei futuri cittadini digitali. In Interland, concetti come accessibilità e fruizione sono stati posti alla base dell’intera operazione, il videogioco è infatti accessibile gratuitamente e da qualsiasi computer (a patto, ovviamente, che si possegga una connessione ad internet).
Interland si presenta come un insieme di minigiochi che vanno dal platform al rompicapo. Nessuna delle isole in cui il giocatore è libero di avventurarsi ha mai la pretesa di rivoluzionare le classiche meccaniche di gioco dei suddetti generi, ciò ne permette una fruizione semplice e divertente, dando inoltre la possibilità ai genitori di cimentarsi insieme ai propri figli nell’esplorazione delle 4 aree di gioco presenti. L’unicità di Interland non è da ricercare quindi nella sua giocabilità, bensì nei suoi plurimi obbiettivi. I giocatori non dovranno andare in giro a salvare principesse ma utenti scherniti, non dovranno conquistare regni a suon di magie ma servendosi di lungimiranza e gentilezza, non dovranno proteggere il mondo da creature fantasy bensì custodire i propri dati e preservare la propria e-dignity da hacker, phisher e bulli digitali. Insomma dovranno fare tutto ciò che è in loro potere per rendere il web un posto migliore, per se stessi e per gli altri. I livelli del gioco sono suddivisi in quattro isole galleggianti principali, ognuna rappresentante una tematica particolare, ognuna con un minigioco a se stante dall’obbiettivo ben preciso.
In “Regno Cortese” sarà di fondamentale importanza promuovere comportamenti empatici e gentili. Il concetto che gira intorno a questo minigioco è che internet funziona come un potente amplificatore: può essere infatti usato per propagare messaggi sia nobili che negativi. Qui viene data la possibilità a bambini e ragazzi di misurarsi con sfide in grado di favorire comportamenti ematici con la conseguenza diretta di generare positività e prosocialità, a scapito di atteggiamenti discriminatori o incitanti l’odio.
“Fiume della Realtà” è stato progettato per sviluppare capacità di esame della realtà e ragionamento logico, favorendo una distinzione sempre più efficace tra ciò che è vero e ciò che non lo è. Questo paradigma non si rivela importante esclusivamente nell’aiutare bambini e ragazzi a comprendere che le persone e le situazioni online non sono sempre trasparenti, ma esorta all’espressione di doti come spirito critico e discernimento della realtà, fondamentali per raggiungere un buon grado di consapevolezza nella propria vita.
In “Monte Responsabile” bambini e i ragazzi verranno indotti a sottoporre all’attenzione delle proprie figure di riferimento quanto leggono o vedono online, che possa suscitare in loro dubbi o interrogativi. Il chiaro intento pedagogico di questa sezione è esortare alla comunicazione esplicita di stati d’animo o nozioni che possano minare il quieto vivere del soggetto o più semplicemente invogliarlo a esprimere fiduciosamente la sua curiosità
“Torre del Tesoro” rappresenta l’insegnamento più “tecnico” dell’intera operazione. Qui vengono esplorati i concetti di privacy e sicurezza, esaltandone l’importanza online quanto quella irl. La buona prassi di salvaguardare le proprie informazioni più intime, aiuta i più giovani a evitare lo stress derivante dalla paura di diventare bersagli di hacker e phisher, e quindi dal timore del danneggiamento della loro reputazione o dei propri rapporti personali.
Interland fa parte di un’operazione ancora più ampia denominata “Be Internet Awesome”, capitanata anche in questo caso da Google, che si pone come obbiettivo quello di insegnare ai giovani i fondamenti dell’educazone civica digitale, fornendo ai genitori e agli educatori le risorse adatte ad aiutare i bambini e i ragazzi a navigare sul web e a intrattenere relazioni digitali sane e costruttive. Iniziative come questa rappresentano l’occasione perfetta per inserirci in un’epoca di web augmented responsability, in cui consapevolizzare e responsabilizzare i propri figli riguardo un utilizzo più sicuro ed etico di piattaforme ormai inserite nella vita di tutti i giorni, significa a tutti gli effetti esercitare parte della propria responsabilità genitoriale.