Giochiamo insieme?
10 Settembre 2020Le fasi di sviluppo di un videogioco
12 Ottobre 2020Negli Stati Uniti, per la prima volta, un videogioco potrà essere prescritto per il trattamento dell’AHDH. Scopriamo insieme come si è giunti a questa decisione e perchè in futuro potrebbero arrivarne di simili.
Il 15 Giugno 2020 la Food and Drug Administration (FDA) – agenzia americana che controlla sicurezza ed efficacia di medicine, vaccini e strumenti medici – ha approvato l’uso di un video game a fini terapeutici. Si tratta di EndeavorRX, un videogioco che potrà ora essere prescritto come trattamento per l’ADHD (disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività). Questo disturbo – normalmente diagnosticato nell’infanzia – include tra i sintomi: difficoltà a mantenere l’attenzione nel tempo, impulsività e iperattività.
Com’è nato il progetto?
Il videogioco è stato sviluppato da Adam Gazzaley, neurologo e professore presso lo University College of San Francisco. Nel 2013, il Dott. Gazzaley ha raccontato in un articolo pubblicato su Nature che 6 settimane di trattamento con un video game chiamato Neuroracer, un simulatore di guida in cui il giocatore doveva distinguere tra elementi importanti e distrazioni, avevano migliorato le capacità attentive nei soggetti anziani che avevano partecipato allo studio. EndeavorRX è la versione per bambini della stessa tecnologia di NeuroRacer. Gazzaley è co-fondatore di Akili Interactive, l’azienda che produce EndeavorRx e ha condotto lunghe ricerche per verificare l’efficacia terapeutica del video game come trattamento per l’ADHD.
Affinché EndeavorRx fosse approvato dall’FDA, sono stati necessari altri anni di sperimentazioni cliniche che hanno coinvolto circa 600 bambini di età compresa tra gli 8 e i 12 anni.
Una delle ricerche è stata recentemente pubblicata su The Lancet. L’intervento descritto durava 25 minuti, 5 giorni alla settimana per 4 settimane. I bambini hanno effettuato un test per le capacità attentive (Test of Variables of Attention: TOVA) prima e dopo il trattamento, che ha messo in luce un significativo calo generale dei deficit attentivi in tutti i soggetti, sino alla scomparsa di un deficit in un terzo dei partecipanti. Rari (10%) e lievi i sintomi collaterali, quali frustrazione e mal di testa.
Come funziona EndeavorRx?
Questo intervento allena a gestire meglio le distrazioni che interferiscono durante i processi di pensiero. Quando si devono svolgere 2 o più compiti in parallelo, infatti le nostre risorse attentive si dividono tra i compiti e si spostano dall’uno all’altro.
Nel video game, devono essere effettuati due compiti in parallelo: distinguere tra più stimoli visivi e rispondere ad un solo tipo di questi, ignorando gli altri che hanno il ruolo di distrattori; esplorare l’ambiente digitale per interagire con gli stimoli oppure evitarli.
Qual è il valore aggiunto di un video game che cura?
Secondo uno studio di Català-Lopez e colleghi (2017), gli interventi principali per il trattamento dell’ADHD includono soluzioni farmacologiche e non-farmacologiche (es. psicoterapia cognitivo-comportamentale, riabilitazione cognitiva, neurofeedback), ma l’efficacia farmacologica si è talvolta rivelata limitata nel tempo (Kollins, 2015). Ricordiamo che in Italia il trattamento farmacologico è sperimentale e strettamente regolamentato. I trattamenti farmacologici inoltre non sono adatti o accettati da tutti, mentre altri interventi riabilitativi non sono sempre disponibili su tutto il territorio. Una terapia digitale potrebbe dunque abbattere le barriere geografiche e raggiungere più facilmente chi ne ha bisogno – a domicilio – e anche in circostanze in cui spostarsi è difficile, come quelle legate alla pandemia di COVID19. EndeavorRx potrà presto affiancare l’intervento dei clinici, integrando la terapia farmacologica e non-farmacologica.
Cosa possiamo imparare da questa innovazione?
Alcuni clinici si sono sentiti disorientati dalla notizia, a causa dell’informazione ambivalente ricevuta in passato sugli effetti dei video games. Ciò evidenzia quanta cautela occorra nella divulgazione dell’informazione. Una volta consolidata nella mente del pubblico un’associazione negativa tra videogiochi e salute, diventa difficile cambiare opinione. Il rischio è un atteggiamento di resistenza verso quella che oggi si è rivelata una cura che dà benefici ad una fascia di popolazione vulnerabile come quella dei minori affetti da ADHD. Non dimentichiamo mai che i dati sono più importanti delle opinioni personali.