Quali figure professionali compongono il settore dei videogiochi?
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25 Settembre 2020I videogiochi possono aiutarci ad imparare tanto di noi e aiutarci a sviluppare qualcuna di quelle competenze che ci serviranno per la vita. In questo articolo vedremo perché è importante giocare in compagnia.
Una volta controllati i contenuti e i tempi di fruizione, i videogiochi possono aiutarci ad imparare tanto di noi e aiutarci a sviluppare qualcuna di quelle competenze che ci serviranno per la vita.
Possiamo giocare insieme in presenza, oppure online con i nostri amici in un gruppo chiuso o all’interno di una community.
Che cosa vuol dire “giocare insieme”? Si può collaborare per poter raggiungere un obiettivo comune, oppure per raggiungere un obiettivo meglio o prima, ma anche per aiutare e sostenere i compagni di gioco.
In generale, con i videogiochi si impara giocando, grazie all’ambiente di gioco, alla collaborazione diretta con gli altri giocatori, al supporto di giocatori esperti presenti fisicamente o tramite chat. Si impara a ragionare in modo sistemico, considerando la situazione nel suo insieme, da più punti di vista. Si impara a usare il pensiero laterale, a esplorare, ad assumere dei rischi, a rivedere e riadattare soluzioni e obiettivi (Gee, 2004; 2005).
Attraverso l’interazione con gli altri durante il gioco si impara a considerare il punto di vista e le emozioni degli altri, a comunicare, a osservare e ascoltare, a collaborare, a mediare, esercitiamo l’empatia, ma al contempo si ha accesso alla conoscenza distribuita all’interno del gruppo, sempre superiore a quella del singolo, si coltiva quindi un atteggiamento oggi tanto prezioso nel mondo del lavoro, quello del “fare squadra”.
Spesso il team si crea in funzione di un obiettivo o della passione per un gioco, in questo modo si impara a interagire con persone di tutte le estrazioni e provenienze e si capisce che in ogni team ognuno ha delle skill particolari: ciascuno deve saper fare la sua parte al meglio, ma deve anche conoscere i ruoli e le capacità dei compagni per potersi coordinare con loro.
La ricerca internazionale ha dimostrato che le persone che fanno giochi prosociali hanno più comportamenti e tratti prosociali e fanno meno ragionamenti aggressivi, come ad esempio approvare l’aggressione o spiegare gli eventi in modo ostile. Questi giochi aumentano i comportamenti di aiuto nell’immediato e predicono i comportamenti prosociali anche a distanza di 4 mesi (Gentile, Anderson et al., 2009).
Come cita il titolo di un recente articolo scientifico, «There’s no “I” in team»: i videogiochi cooperativi potenziano la coesione del team e la fiducia nella reciproca collaborazione (Greitemeyer & Cox, 2013). Giocare in modo cooperativo predice l’aumento di comportamenti cooperativi e una maggior fiducia nei compagni di gioco (Crouse Waddell & Peng, 2014); anche gli exergame cooperativi aumentano la motivazione, potenziano l’autoefficacia e i comportamenti prosociali (Marker & Staiano, 2015).
Insomma, le modalità di gioco cooperative aumentano i comportamenti cooperativi, indipendentemente dal contenuto del gioco (Ewoldsen, Eno, Okdie, Velez, & Guadagno, 2012), ma la cattiva notizia per i ragazzi è che anche un’ora sola di videogioco collaborativo aumenta la coesione nel gruppo, la percezione di vicinanza, l’unione in funzione dell’obiettivo (Anderson & Hilton, 2015), quindi questa non è una scusa per passare ore alla console di gioco!