A Little to the Left
30 Ottobre 2024Astro Bot
14 Novembre 2024Ancora oggi può accadere che i videogiochi possano essere visti dagli adulti come un passatempo meno utile di altri o addirittura come una “perdita di tempo” per i ragazzi. Questo punto di vista, però, non tiene in considerazione che essi possono rappresentare dei validi alleati per promuovere la socialità e sviluppare competenze fondamentali per i bambini e gli adolescenti come il senso di appartenenza a una squadra, la leadership, la gestione del tempo e numerose altre.
Ci sono, infatti, numerosi videogiochi che possono fungere da vere e proprie “palestre” in cui allenare e potenziare l’empatia, la consapevolezza di sé e la capacità di gestione delle emozioni, attraverso delle esperienze videoludiche estremamente utili per aiutare i giocatori, indipendentemente dalla loro età, a rafforzare la propria intelligenza emotiva.
Parafrasando i libri di Daniel Goleman, l’intelligenza emotiva è la capacità di comprendere, utilizzare e gestire le proprie emozioni in modi positivi nonché di riconoscere ed entrare in empatia con quelle degli altri.
Questa capacità, che, come tutte le altre skill, può essere potenziata, si articola in cinque componenti principali, ovvero:
- consapevolezza di sé;
- gestione delle emozioni;
- motivazione;
- empatia;
- abilità sociali.
Se da un lato, esistono diverse tecniche e modalità con cui migliorare il punteggio del proprio QE, quoziente emotivo, dall’altro, risulta facile comprendere come un medium come il videogioco, creando contesti di immedesimazione e di messa in situazione, basandosi sull’interattività e coinvolgendo il giocatore sia attraverso le sue storie che sfruttando le meccaniche, possa annoverarsi tra gli strumenti utili per testare e potenziare la propria intelligenza emotiva.
Consapevolezza di sé: conoscere le proprie emozioni
La consapevolezza di sé è la capacità di riconoscere i propri stati d’animo e di capire come influenzano i nostri comportamenti.
Questa abilità implica un’auto-riflessione costante, permettendo di identificare le proprie emozioni e di riconoscerne l’impatto sulla propria vita e, nei videogiochi, viene messa in atto quando i giocatori si trovano a riflettere sulle proprie scelte e sulle motivazioni che le guidano.
Un esempio emblematico di tale applicazione è Disco Elysium, un gioco pluripremiato in cui il giocatore veste i panni di un detective, affetto da amnesia, che deve confrontarsi costantemente con i propri pensieri e sentimenti, potenziando le proprie statistiche e scegliendo, con le relative conseguenze in-game, se prediligere quelle fisiche o mentali, logiche o relazionali. In questo titolo, ogni decisione è un’occasione per riflettere su chi il protagonista sia e sul come le sue azioni rispecchino le sue emozioni, facendo vivere al giocatore un viaggio di introspezione che lo porterà ad esplorare sé stesso e la propria consapevolezza di sé.
Gestione delle emozioni: imparare a controllare gli Impulsi
La gestione delle emozioni consiste nella capacità di controllare le proprie reazioni emotive, di non lasciarsi sopraffare dai sentimenti negativi e di trovare strategie per mantenere la calma nelle situazioni difficili.
Nei videogiochi, questo si manifesta quando i giocatori devono affrontare situazioni stressanti e devono mantenere la lucidità per progredire e, sebbene queste caratteristiche siano estremamente diffuse in numerosi titoli d’azione, shooter o nei souls, esse assumono un valore ancora più potente, in termini di allenamento dell’intelligenza emotiva, quando sono strettamente interconnesse alla trama di un gioco o alla caratterizzazione del personaggio, come nel caso di Hellblade: Senua’s Sacrifice.
In questo titolo, il giocatore veste i panni di Senua, una guerriera che si sta recando nell’Helheim, il regno dei morti della mitologia norrena, che deve combattere contro tutto e tutti, spesso senza sapere se si tratti di personaggi reali o visioni, accompagnata costantemente dall’eco delle voci nella sua testa in una lotta continua contro le sue paure. Tutto ciò, mette il giocatore, immerso in questo viaggio, nella condizione di gestire l’ansia e la tensione per proseguire nel gioco e gli insegna a rimanere concentrato anche nei momenti più difficili, sia dal punto di vista del ritmo scandito dal gameplay che degli stati emotivi.
Motivazione: orientare le emozioni verso un obiettivo
La motivazione nell’ambito dell’intelligenza emotiva è la capacità di utilizzare le proprie emozioni per perseguire obiettivi a lungo termine, superando le difficoltà e trovando in sé stessi la forza per andare avanti.
Nei videogiochi, la motivazione è stimolata dal desiderio di completare un obiettivo e di superare ostacoli apparentemente insormontabili, il che la rende una componente intrinseca di ogni videogioco, soprattutto considerando che uno dei quattro elementi comuni a tutti i giochi, secondo McGonigal, è proprio la presenza di un obiettivo da raggiungere.
In relazione all’intelligenza emotiva, Celeste è un titolo che incarna perfettamente questo concetto e lo dirige verso questa specifica skill. La protagonista Madeline, infatti, cercando di scalare una montagna, deve affrontare non solo le difficoltà fisiche del percorso, ma anche le sue insicurezze e paure interiori. Ogni livello rappresenta una sfida che richiede impegno e perseveranza, spingendo il giocatore a trovare dentro di sé la motivazione per non arrendersi esattamente come dovrebbe fare nella vita reale, spingendosi a superare le avversità e a migliorare sé stesso.
Empatia: comprendere le emozioni degli altri
L’empatia è la capacità di mettersi nei panni degli altri e di capire le loro emozioni, il che la rende una skill essenziale per costruire relazioni profonde.
I videogiochi che offrono storie complesse e scelte morali costringono i giocatori a considerare le prospettive altrui e a valutare le implicazioni delle loro azioni e, in tal senso, una delle saghe videoludiche più in linea con questo concetto è sicuramente quella di Life is Strange.
Sia che il giocatore decidesse di vestire i panni di Max, un’adolescente in grado di riavvolgere il tempo e modificare le proprie decisioni, interpretabile sia nel primo capitolo della saga che nell’appena uscito Life is Strange: Double Exposure, che quelli di Chloe, di Chris e dei fratelli Diaz, nei capitoli successivi, fino ad arrivare ad Alex Chen in Life Is Strange: True Colors, con il suo potere di percepire le emozioni provate dagli altri, in questi titoli ciò che conta è ciò che il giocatore fa in relazione agli altri e alle loro emozioni.
Decidere se aiutare un amico in difficoltà o prendere una posizione diversa, scegliere se rivelare una verità scomoda o mentire, adottare un approccio comprensivo o alterarsi e tanto altro ancora, richiede, infatti, al giocatore di riflettere sui sentimenti altrui, favorendo lo sviluppo di un approccio empatico verso i personaggi del gioco e introspettivo relativamente a sé stessi.
Abilità sociali: L’arte di costruire relazioni
Le abilità sociali sono la capacità di gestire le relazioni in modo positivo, di comunicare efficacemente e di risolvere i conflitti in modo costruttivo.
Nei videogiochi, queste competenze sono allenate quando i giocatori collaborano tra loro, pianificano strategie comuni e affrontano sfide in team.
Un titolo che esemplifica questo aspetto è Among Us, un gioco di deduzione sociale in cui i giocatori devono collaborare per identificare l’impostore all’interno del gruppo. Qui, le capacità di comunicare, leggere il comportamento degli altri e gestire le interazioni diventano fondamentali per vincere, pertanto, questo titolo ci insegna come comprendere i segnali e sviluppare un senso di fiducia, oltre a migliorare la capacità di affrontare situazioni di conflitto.
L’Intelligenza emotiva, videogame edition
I cinque pilastri dell’intelligenza emotiva appena descritti trovano nei videogiochi un terreno fertile per essere esplorati e potenziati. Dall’introspezione profonda di Disco Elysium, alla collaborazione di Among Us, passando per la narrazione toccante dei vari capitoli di Life is Strange, ogni titolo offre un’opportunità unica per esercitare e migliorare queste competenze fondamentali e questo, a mio avviso, anche perché l’emozione di un videogioco non può essere solo intrinseca rispetto all’opera stessa, ma riguarda anche il suo processo di creazione.
Come ho scritto nel mio saggio “Il Sentire Videoludico”, presente nel libro “Emozioni da Giocare”, da me curato, quando si sviluppa un videogioco “non si tratta solo di creare e dare sfogo alle proprie idee, bensì di dare vita ad universi narrativi, testuali, visivi o uditivi, in grado di emozionare le persone e di far percepire loro ciò che noi vorremmo sempre provare durante le nostre esperienze quando sono create da altri”.
Altri Videogiochi per coltivare l’intelligenza emotiva
Come mostrato in questo articolo, i videogiochi non sono solo intrattenimento, ma possono diventare strumenti efficaci per favorire lo sviluppo dell’intelligenza emotiva, negli adulti ma anche nei bambini e adolescenti.
Analogamente, anche la scelta per un genitore di acquistare un videogioco ai propri figli o di giocarlo insieme a loro per poi confrontarsi sulle rispettive opinioni in relazione all’esperienza appena vissuta, può rappresentare un’opportunità importante sia di crescita personale che di rafforzamento di un legame.
Oltre ai titoli approfonditi, ci sono molti altri videogiochi che offrono esperienze di grande valore emotivo e relazionale e possono essere utilizzati per potenziare il proprio QE, oltre che numerose altre skill. Di seguito un elenco di alcuni titoli o serie videoludiche possono accontentare gli amanti di diversi generi:
- Journey;
- Gris;
- Neva;
- A Plague Tale;
- Brothers: A Tale of Two Sons;
- Detroit: Become Human;
- Night in the Woods;
- Bluethroot;
- To the Moon;
- Undertale;
- Florence;
- Spiritfarer;
- Bury Me, My Love;
- The Walking Dead;
- Kind Words;
- What Remains of Edith Finch;
- Firewatch;
- Gone Home;
- Pokémon GO;
- Mass Effect;
- Her Story;
- That Dragon, Cancer;
- This War of Mine;
- It Takes Two;
- The Last of Us;
- The Last Day of June;
- Lake;
- Old Man’s Journey;
- Orwell;
- Valiant Hearts;
- The Talos Principle;
- Limbo;
- How to Say Goodbye;
- Fractured Minds;
- Keep Talking and Nobody Explodes;
- Fear of the Darkness;
- The Town of Light;
- Unravel;
- Before I Forget;
- The Stanley Parable.
Non è stato volutamente indicato il perché possa essere utile a sviluppare l’intelligenza emotiva ciascuno dei videogiochi qui sopra elencati.
Non c’è, infatti, cosa più bella che immergersi in una produzione videoludica senza euristiche, bias cognitivi o preconcetti, in modo da riuscire a trarre le proprie conclusioni e godersi l’esperienza appieno.
Per questo motivo, non resta che augurare buon viaggio a tutti i videogiocatori!